L'attenzione selettiva è un processo cognitivo che ci permette di individuare gli stimoli ambientali di cui abbiamo bisogno, ignorando quelli che non ci servono. Chi ha notato che nella foto sopra vi è un cecchino in mimetica pronto a sparare, ha una buona attenzione selettiva, perché è riuscito a individuare un elemento pericoloso senza farsi distrarre da elementi circostanti simili.
L'attenzione serve alla sopravvivenza dell'individuo, dato che gli permette di individuare gli elementi che valuta come pericolosi (un cecchino pronto ad ammazzarlo) e ad attuare i cosiddetti comportamenti di FIGHT (cerco di sparare per primo al cecchino se ho un fucile e mi valuto abbastanza veloce e con una buona mira) o FLIGHT (fuggo o mi nascondo).
L'attenzione selettiva non entra in ballo solo se siamo in guerra o in un'altra situazione dove la sopravvivenza è in continuo pericolo, ma anche quando si vivono emozioni che non implicano la minaccia o la compromissione della sopravvivenza (ci sono altri scopi come l'immagine che gli altri hanno di noi, o l'affiliazione).
Chi è stato innamorato sa bene che l'attenzione selettiva lo porta a pensare sempre al partner perché vede dappertutto elementi a lui/lei direttamente o indirettamente collegati, spesso basta un film, un profumo, una canzone o elementi fisici anche solo minimamente somiglianti alla persona amata e l'emozione innescata dall'attenzione selettiva sarà positiva se l'individuo sente di essere ricambiato o negativa in caso contrario.
Come molti altri meccanismi della psiche l'attenzione selettiva può essere dannosa se attivata in maniera massiccia. Ciò che salva la vita al soldato sul fronte lo renderà eccessivamente vigile e circospetto quando si trova in mezzo a una metropolitana tranquilla.
Si è detto che l'attenzione selettiva può avere la funzione di innesco (in questi casi si usa il temine trigger) di emozioni piacevoli o spiacevoli.
Chi si è appena lasciato col partner vive in uno stato di perenne tristezza, perché è come se l'intero mondo stesse ricordandogli il partner con cui ha smesso di stare insieme.
Se l'attenzione selettiva può salvarci la vita, perché ci permette di individuare dei pericoli, può anche portarci a stare in allarme per un'elevata serie di falsi allarmi. L'attenzione selettiva in un'individuo ansioso ho lo scopo di metterlo in guardia appena vi è un minimo indizio di stimolo ansioso, portandolo a identificare frettolosamente come pericolosi anche oggetti che vi assomigliano molto alla lontana. Se da una parte porta ad individuare oggetti pericolosi anche a grande distanza e ad avere un'accuratezza vicino al 100% per quanto riguarda l'effettiva presenza di uno stimolo pericoloso, porta anche a definire come nocivi oggetti che non lo sono. Il reduce di guerra potrebbe buttarsi a terra anche se vede un bambino con un'arma giocattolo o un individuo che abbia uno strumento che possa anche vagamente assomigliare a un fucile; un paziente che ha paura dei ragni potrebbe avere forti palpitazioni anche solo se vede da lontano una formica, che condivide col ragno solo la piccolezza, ma non il numero di zampe; l'ipocondriaco diventa un diagnosta esperto del proprio corpo, in grado di individuare anche la minima alterazione fisica, perché ha un'attenzione selettiva focalizzata sui propri sintomi fisici, ottima nel notare qualunque stato fisico sospetto, anche se tale stato fisico non è minimamente patologico; il povero cuore infranto potrebbe sentire la mancanza della partner anche se conosce una ragazza che ha lo stesso nome, pur non assomigliandole per niente, o ha la stessa tinta e acconciatura di capelli ma nient'altro in comune.

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