venerdì 11 luglio 2025

Il laddering


La tecnica dell'ABC è uno strumento di conoscenza per lo psicoterapeuta e per il paziente stesso. Di fronte a un evento interno o esterno (A, Antecedent) vi è una valutazione soggettiva (B, Belief) e una conseguenza emotiva, comportamentale, neurovegetativa, di azione e/o tendenza all'azione (C, consequence). 10 minuti per imparare, una vita per perfezionare una simile tecnica. Solitamente si parte dal C, si evidenzia l'A e si esplorano le credenze e valutazioni soggettive nel B. L'ultimo punto è molto più vasto di ciò che è fenomenologicamente oggettivo, il B comprende non solo le nostre opinioni - teoricamente siamo in quella parte del mondo dove valgono qualcosa! - ma anche le credenze, disfunzionali e non e i nostri scopi più centrali. Il laddering è quella tecnica dove il terapeuta esplora i veri scopi, bisogni e desideri del paziente. Si tratta di un'area molto delicata, personale, anche fragile. L'analisi può trovare dei punti morti, inciampare in forme di loop che non portano da nessuna parte. Il terapeuta deve agire con equilibrio, da una parte indagare e rilevare alcune aree che portano la persona a sofferenza, dall'altra rispettarne la fragilità, la riservatezza, mostrare empatia e rispetto di fronte a tale area che spesso il paziente sente come gravosa, delicata, a volte ad arrivare a da coprire e difendere anche con violenza! 

martedì 6 maggio 2025

La manifestazione della rabbia

 

La rabbia è un'emozione primaria, naturale, atavica, affascinante quanto dannosa, spesso condannata da culture, filosofie, modelli di Ruolo e religioni. Chi si arrabbia crede di essere nel giusto e a volte lo è! Ha diverse manifestazioni psicofisiche, con diverse modalità. Usando una metafora geologica ci rifacciamo a due tipologie di vulcani nella loro diversità di eruzione. Quella etnea consiste in un'eruzione regolare, inevitabilmente dannosa, ma prevedibile, basta stare lontani e spesso basta anche  semplicemente dalla parte giusta del vulcano per evitare direttamente la lava e i fumi più tossici. Quella vesuviana è diversa, il vulcano ha un tappo che ne blocca 'eruzione per anni, decenni, secoli. Ma a un certo punto il tappo non regge più e la cima esplode, evitare quel tipo di eruzione non è possibile, tutto ciò che le sta vicino entro un raggio di chilometri è a rischio. Coprire la rabbia per anni con una strategia vesuviana non paga. Certo, come diceva Buddha non saremo puniti per la nostra rabbia, ma dalla nostra rabbia, la modalità etnea è sicuramente più sicura, ma ci sono individui che comunque non la capiscono e anche se non l'hanno scatenata direttamente cadono dalle nuvole quando erutta e non imparano neanche delle basilari dritte per gestire tali situazioni. E, venendo meno alla metafora, nel mondo umano spesso se uno si arrabbia non è un'inevitabilità geologica, magari a volte ha anche le sue ragioni!

giovedì 24 aprile 2025

I Disturbi di Personalità nella nuova manualistica del DSM V-TR

 

Il manuale più diffuso al Mondo sui Disturbi psichiatrici è il Diagnostic and Statistical Manual  of Mental Disorder nella sua versione rivisitata del 2022 (DSM V-TR). Come tutti i manuali può piacere o non piacere e va interpretato, magari adattato ai tempi di cui è figlio e andrebbe conosciuto. Nelle precedenti edizioni vi era una bellissima distinzione fra Disturbi di Asse I (egodistonici) e di Asse II (egosintonici). Purtroppo abbattuta, ma è un rammarico personale e per definizione opinabile. I primi in genere comportano una sofferenza esplicita e vissuta come fonte di sofferenza da cambiare. I secondi sono i Disturbi di Personalità, fonte di sofferenza, ma pervasivi, assolutizzanti, dove l'intenzione al cambiamento è più complessa. Chi soffre di un Disturbo di Personalità ricorda quella barzelletta in cui un automobilista sente alla radio che un cretino è contromano in autostrada e si lamenta che i cretini siano ben più di mille. Chi ha un Disturbo di Personalità soffre, ma è sempre colpa dell'altro, del mondo, della società, delle persone cattive, dei suoceri, dei genitori, degli amici, dei colleghi, dei superiori, del partner, della religione o della mancanza di essa. Non accetta che se fosse meno ignorante, ottuso, supponente, prepotente, irragionevole, se si fidasse meno di certe persone francamente trascuranti/abusanti e più di chi gli sta vicino e  lo supporta/sopporta veramente potrebbe avere possibilità di cambiare la sua di vita. Chiaramente spesso i Disturbi egosintonici, quelli di Personalità in particolare, sono particolarmente trascurati, spesso negati a favore di una visione più deterministica e spesso pseudoscientifica che ciarla di squlibri chimici, ereditarietà, determinismo sociale. Ovviamente esistono anche questi punti, ma il mondo è molto più complesso di come lo descrivono certi luminari e santoni...

sabato 5 aprile 2025

Linguaggio verbale e non verbale

 Mehrabian negli anni '70 enuncia la regola del 7-38-55 che divide il linguaggio in:

- 55% coperto dal linguaggio del corpo (gesti, espressioni facciali postura del corpo), il non verbale

- 38% legato al tono della voce, il para-verbale

- 7% rappresentato dal significato delle parole, scritte o non scritte

L'ultima percentuale, il linguaggio verbale copre quindi una porzione assolutamente minoritaria.

Il non verbale e il para-verbale non mentono, per i dinamici è il linguaggio dell'Inconscio.

Effettivamente con questi ultimi punti, che sono la maggioranza, ci si lavora anche bene e con soddisfazione, specie quando dobbiamo trovare un modo alternativo per decifrare e produrre messaggi non secondo il più convenzionale linguaggio verbale.

Ricordiamo però che il tanto bistrattato linguaggio verbale è quello di secoli e tonnellate letteratura, documenti giuridici, politici, filosofici , che anche senza ricorrere alle altre 2 modalità di comunicazioni può essere frutto e fonte di creatività, Scienza, Arte e ingegno. Sarebbe il fondamento di intere nazioni e culture.

Comunque non parliamo solo di quantità, ma di qualità.

Ricordiamo che, come detto prima, il linguaggio non verbale è il linguaggio dell'Inconscio.

In genere, coloro che apprezzano e usano di più il linguaggio non verbale sono le persone altamente emotive, spesso gli ignoranti.

Ovviamente molto del linguaggio verbale è scadente ed emesso da persone scadenti, ma evitiamo di fare di tutta l'erba un fascio o creare schieramenti o rischiamo di contrapporre le due succitate categorie.

lunedì 17 marzo 2025

Il quoziente intellettivo border line

 


Nel film Forrest Gump, il piccolo Forrest rischia di essere inserito in una classe differenziale per un suo punteggio di poco inferiore al cut off dei bambini normotipici. La madre, eccellente esempio di genitore che si impegna realmente per la cura del figlio, va a letto col preside e gli garantisce quei quei 5-10 punti di quoziente intellettivo per mandarlo alla scuola dei bambini normali. Gli USA hanno un'ampia tradizione testistica usata per differenziare in maniera a tratti opinabile le persone. L'Italia è ormai innegabile che copi gli USA. E male, cercando di applicare concetti discutibili d'Oltreoceano a un contesto completamente diverso. Il QI ne è un chiaro esempio. La Psicodiagnosi va fatta seriamente, si usa per comunicazione interper-professionale, per comunicare e stilare relazioni a livello giuridico o previdenziale. Chi la conosce ne conosce i limiti, chi la mette in discussione a 360 gradi blaterando del fatto che non usa la Psicodiagnosi non la conosce e teoricamente non dovrebbe parlare. Parleremo del quoziente intellettivo border line, quest'ultimo termine è preso a prestito da un altro Disturbo, altro fattore di confusione. Chi ha un QI border line, fra i 70 e gli 85 punti ha un punteggio al limite, è in un limbo in cui da un parte non ha eccellenti doti cognitive, sarà indietro rispetto agli altri, se ne rende conto (i veri stupidi non se ne rendono conto!) e la cosa lo deprime e in più non ha i benefici che in alcuni paese sono concessi in chi ha un QI sotto la norma. Il QI border line,  è peggio di un QI sotto i 70. Assumiamo che il piccolo Forrest fosse di poco al di sotto del 70 con i test dell'epoca. La legge di Rosenthal dice chiaramente che se trattiamo una persona da stupida e la facciamo deprimere si comporterà da stupida, fino a diventare tale. Molti professionisti italiani, oltre a utilizzare linguaggi che si usavano negli USA 60 anni fa, dimostrando un vero ritardo mentale (teoricamente questa dicitura è stata sostituita da disabilità intellettiva da 11 anni!) e senza saper collegare un livello di quoziente intellettivo di QI con un punteggio dei test.


sabato 8 marzo 2025

Ottimismo e irrealismo


 La battaglia di Marengo è una delle grandi vittorie di Napoleone. Forse quella dove è stato più fortunato. Per un suo errore aveva diviso le forze e attaccato un esercito ben più grosso del suo, appena resosi conto di questa disparità aveva mandato un messaggio a richiamare Desaix con l'altra parte dell'esercito. Il generale avversario Von Melas aveva notato questo temporaneo vantaggio e aveva concluso che avrebbe vinto, mandando un dispaccio all'imperatore decantando il trionfo che prevedeva di stare per ottenere. Purtroppo per lui, dopo un paio d'ore ecco la seconda parte dell'esercito francese che era tornata indietro e sorpreso gli austriaci, che spiazzati si diedero alla fuga. Aldilà di un buon grado di fortuna non prevedibile di Napoleone von Melas e tutti gli austriaci hanno perso per un eccessivo ottimismo, dichiarandosi vittoriosi prima ancora di vedere cosa riservava loro la realtà. Prova del fatto che l'eccessivo ottimismo porta a un grado importante di irrealismo. Oltre a una tronfia sicurezza un po' ridicola e più dannosa di un più obiettivo pessimismo, anche quando depressogeno.