martedì 1 luglio 2014
Ansia disfunzionale. Parte prima: l'evitamento
L'altra volta avevamo detto quanto l'ansia fosse un'emozione particolarmente diffusa, funzionale nei momenti di pericolo e disfunzionale nei momenti di quiete.
Verrebbe da pensare che, se è disfunzionale nei momenti di tranquillità, potrebbe almeno essere utile in tutte le situazioni di pericolo.
Purtroppo non è così.
Non tutti gli ansiosi sono persone esageratamente puntuali, responsabili e precise.
Molti ansiosi sono l'esatto contrario.
L'evitamento è una delle strategie che ha l'individuo con la quale cerca di attenuare l'ansia.
In realtà è una strategia che non fa altro che aumentarla, più cerchiamo di evitare una cosa, più confermiamo la sua pericolosità, più la leggiamo come pericolosa, più andremo in ansia al solo pensarci.
Tale strategia non solo è inefficiace, ma arriva a diventare il problema clinicamente più grave dell'nsia, forzando persone a evitare per anni il confronto.
L'ansioso vorrebbe evitare il pericolo, ma anche le sensazioni ansiogene e spiacevoli dovute all'ansia.
L'ansioso è uno studente che, di fronte a un esame, non tollera il pensiero che il prof. lo possa inchiodare su un argomento.
È l'ansia stessa che fa paura, quindi l'ansioso crea tutte le condizioni per evitare di stare in ansia.
Per evitare questa sensazione può studiare come un forsennato, con lo scopo di attenuare l'ansia da prestazione.
Ansia che tanto non si attenuerà mai, fino a quando l'ansioso studioso, dopo aver detto per giorni di non sapere niente, non prenderà il voto massimo.
Ma l'evitamento può essere molto più letterale, diventando evitamento esperenziale.
Ho paura di non passare l'esame? Non faccio l'esame. Evito il pericolo.
Oppure, non tollerando la potente ansia che mi sta attanagliando, evito l'ansia legata al pericolo, scelgo di compiere un evitamento cognitivo, decido di non pensare minimamente allo studio fino al giorno dell'esame, giorno in cui l'ansia mi prenderà nella maniera più virulenta e, anche se fossi un genio che studia in pochissimo tempo, mi faccio prendere dal panico.
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