martedì 10 marzo 2015

Differenze importanti

Vi sono tre concetti che a volte il senso comune confonde, pur essendo molto diversi fra loro: il rinforzo, la comprensione empatica e la validazione.
Il rinforzo consiste nell'approvare un'azione, mentale o comportamentale, con lo scopo di incoraggiare la persona che l'ha compiuta a rifarla, in quanto funzionale.
Possiamo rinforzare un individuo depresso o inibito che finalmente decide di agire e fare qualcosa di piacevole, o esporsi a una situazione che solitamente evita.
La comprensione empatica è la capacità di una persona che riesce a mettersi nei panni dell'altra persona, provando i suoi pensieri e le sue emozioni. Ciò si può verificare grazie a specifiche abilità emotive o, più semplicemente, perché la persona che ci ascolta ha avuto esperienze simili e ha provato le stesse emozioni. Nel primo caso siamo in grado di comprendere tipi di comportamento o modi di pensare legati alla religione, allo stile di vita, la politica o il sesso, pur senza rinforzarli o condividerli. Possiamo capire un nazista, pur senza approvare la sua condotta o incoraggiarlo a compiere azioni in linea con la sua ideologia.
La validazione è un concetto simile alla comprensione empatica, pur differenziandosene grandemente in termini operativi. Mentre la comprensione empatica è il processo che permette al terapeuta di comprendere i vissuti e i comportamenti del paziente, la validazione è l'azione del terapeuta che, dopo aver compreso i vissuti del paziente, comunica al paziente che ha capito qual è l'emozione e il pensiero che l'ha portato ad avere un'ulteriore emozione problematica o un comportamento disfunzionale. Validare non vuol dire assolutamente rinforzare, perché si usa spesso in seguito a comportamenti non condivisibili e disfunzionali.
Uno studente si trova di fronte a un esame che trova estremamente difficile e sta pensando di non studiare perché crede che tanto non ce la farà.
Alcune persone potrebbero spalleggiarlo nella sua scelta di non fare l'esame, rinforzando il suo evitamento comportamentale, in questo caso disfunzionale.
Molte persone cercheranno di incoraggiarlo, dicendo che è un esame facile.
In quel modo compiono un tragico errore chiamato invalidazione, non danno dignità all'emozione di ansia dello studente, che penserà che gli altri non lo ascoltano quando parla delle sue difficoltà o che, se per gli altri è facile un esame che per lui è difficile, allora è un cretino.
La validazione consiste nel dare dignità all'emozione dello studente, dirgli che capiamo che sta provando ansia e che è lecito provarla in una situazione valutata come difficile, dicendo che in molti caso è più che normale e lecito.
Questo non esclude che, in seguito alla validazione, si debba caldamente incoraggiare la persona a dare quel dannato esame!

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