Foxcatcher mostra un esempio di iperinvestimento su un solo aspetto della vita.
Il film gira attorno a tre personaggi: Mark Shultz, David Shultz e John Du Pont.
I fratelli Shultz sono estremamente diversi fra loro.
Tutti e due hanno vinto l'oro alle Olimpiadi nella categoria della lotta libera, tutti e due fanno parte di un mondo duro e che impone sacrifici come quello agonistico. David, a differenza del fratello, è riuscito a reinvestire in altri interessi e progetti di vita dopo aver raggiunto il suo scopo di vincere l'oro: ha formato una famiglia, ha una moglie e dei figli, è una persona che continua a lavorare in maniera soddisfacente.
Mark no.
Mark ha raggiunto l'obiettivo di vincere il suo oro, ma, a differenza di David, non ha impostato la sua vita in maniera da formarsi un altro obiettivo.
L'unica cosa che può fare Mark per essere soddisfatto è vincere un altro oro.
Mark non ha amici, non ha hobby, non ha progetti di vita, non ha aspirazioni al di fuori dello sport, nel quale impegna tutte le sue risorse.
Mark no.
Mark ha raggiunto l'obiettivo di vincere il suo oro, ma, a differenza di David, non ha impostato la sua vita in maniera da formarsi un altro obiettivo.
L'unica cosa che può fare Mark per essere soddisfatto è vincere un altro oro.
Mark non ha amici, non ha hobby, non ha progetti di vita, non ha aspirazioni al di fuori dello sport, nel quale impegna tutte le sue risorse.
Mark appare curvo e depresso, ma non perché è veramente triste, ma perché non è in grado di provare e manifestare emozioni, cosa che riesce invece a fare il fratello maggiore.
Poi entra in scena Du Pont.
John Du Pont è assimilabile a un narcisista maligno, incoraggiato dal fatto che, in quanto miliardario, è abituato a vedre immediatamente esaudito qualunque suo desiderio.
Come Mak, Du Pont è affettivamente arido e ossessionato dalla lotta libera, ma a differenza di Mark che le rare volte che si vede frustrato reagisce con rabbia nei confronti di se stesso, Du Pont, quando non sente che il mondo e le persone sono ai suoi comandi, reagisce con violenza nei confronti di chiunque si frappone fra lui e il suo scopo.
Ma entrambi sono ossessionati da questo mondo.Poi entra in scena Du Pont.
John Du Pont è assimilabile a un narcisista maligno, incoraggiato dal fatto che, in quanto miliardario, è abituato a vedre immediatamente esaudito qualunque suo desiderio.
Come Mak, Du Pont è affettivamente arido e ossessionato dalla lotta libera, ma a differenza di Mark che le rare volte che si vede frustrato reagisce con rabbia nei confronti di se stesso, Du Pont, quando non sente che il mondo e le persone sono ai suoi comandi, reagisce con violenza nei confronti di chiunque si frappone fra lui e il suo scopo.
Un mondo che non offre spazio all'altro, al piacere, che esclude alcune persone solo perché non dotate di quella preparazione fisica per vincere. O dei soldi per comprare la vittoria, come nel caso di Dupont. David è troppo poco focalizzato su questo unico scopo, è una persona che ha dato troppo spazio all'altro, all'affetto per la moglie, i figli o anche del fratello di cui si prende sempre cura e paradossalmente è lui che verrà visto come l'estraneo e il debole della situazione.
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