venerdì 18 luglio 2025

Guerre fra poveri (e ricchi)

 

Un vecchio adagio dice che la malattia mentale è una cosa da ricchi. L'immaginario vede il ricco rampollo, di una realtà industrializzata, magari mantenuto, che è un soggetto infelice, solo, ossessivo o con qualche altro disturbo mentale, tale da portarlo da una figura che tratta le problematiche mentali. Cosa per la quale ci vogliono ovviamente tanti soldi per anni di terapie, cosa che ovviamente collude anche con alcuni modelli che hanno felicemente eletto il loro target.

In realtà non è vero che solo i ricchi hanno la possibilità di accedere a cure gratuite, visto che persino agli albori della professione psicologica - mentre i ricchi viziati e fragili erano sui lettini - alcuni professionisti aprivano centri clinici per le classi sociali più fragili e povere. Ricerche più recenti evidenziano quanto le classi povere - più viziate magari, ma con più risorse esterne - sono più orientate ai disturbi nevrotici (depressioni unipolari, disturbi ossessivi, disturbi d'ansia), mentre l'altra classe è più orientata alla psicosi, dalla schizofrenia ai disturbi bipolari. Banalmente i gruppi richiamano i vecchi termini della piccola psichiatria contro la grande psichiatria. In realtà la Psicodiagnosi è a volte una definizione sintetica e non sufficiente, spesso troviamo ricchi psicotici e poveri nevrotici, ma specialmente possono essere molto invalidanti anche le problematiche della cosiddetta piccola psichiatria. Una cosa è indubbia: il vittimismo è brutto e non fa bene fare a gara a chi sta peggio.

Nessun commento:

Posta un commento