Sto leggendo il libro Storia criminale del Cristianesimo.
L'autore, uno storico tedesco, nelle premesse scrive per quasi 50 pagine il ritornello storiografico per cui la sua Tesi volutamente descrive solo fatti a favore di una condanna di questa Religione, citando solo esempi a suo favore.
Per quanto continuerò a leggerlo risulta iniziare in una maniera una tantino monotematica e ripetitiva.
Questo richiama la famosa tecnica assertiva del disco rotto.
Una tecnica un poco brutale e rozza, ma sensata ed efficace. Rischiosa se mandata avanti in maniera continuata per troppo tempo.
Quando ci troviamo di fronte ad atteggiamenti animati da falsità, scorrettezza, ingiustizia e disfunzionalità dobbiamo emettere i nostri principi. Ripetutamente. Testardamente. A costo di sembrare noiosi e a volte anche un poco stupidi, dove le nostre affermazioni ricordano vagamente un disco rotto che suona in loop.
Ma è giusto così.
Dobbiamo ricordare che non siamo noi quelli strani.
Lo sono gli altri, che fra l'altro per un tempo iniquamente sproporzionato rispetto al nostro hanno alimentato le loro menzogne.

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