Il termine azzardo deriva dal francese hasard, probabilmente derivato dalla parola araba az-zahr, indica quando affrontiamo un rischio di cui non conosciamo le probabilità.
Rischio non significa che perderemo sicuro, significa che ci sta qualche probabilità a riguardo.
Non conoscere le probabilità non significa necessariamente che non sono note, significa che non ne siamo in grado, cosa per cui allibratori o docenti di statistica sanno invece perfettamente se hanno studiato. Non a caso alcuni professionisti e intellettuali sanno quali attività di azzardo evitare e non.
Chi non ha studiato non lo sa.
Gioco d'azzardo non è solo quando andiamo a Las Vegas, né quando giochiamo alle scommesse sportive, né quando finiamo nelle mani degli strozzini o ci giochiamo al gioco la casa o l'attività di famiglia.
Non a caso chi gioca spesso d'azzardo (e ci spende e perde molto!) è spesso una persona di bassa estrazione sociale e culturale e, salvo alcune note e famose eccezioni, è anche in condizioni di povertà.
Ma il gioco d'azzardo non si limita solo a quello, come molte compulsioni e dipendenze può operare in maniera più subdola e meno vistosa, non a caso chi soffre di Dipendenza da Gioco D'azzardo (GAP) sono seguiti presso gli stessi Servizi per le Dipendenze (SERD) che trattano tossicomani e alcolisti.
Il gioco d'azzardo non è solo quello illegale (tipo le bische clandestine), non è solo quello .legalizzato (tipo le macchinette al bar), ma è anche quello istituzionalizzato, come il biglietto della lotteria. Chiaramente il giocatore-scommettitore dirà che gioca poco, che lo fa per la famiglia, che ha calcolato tutti i rischi, che prega prima di giocare la sua schedina.
Cosa assai furba.

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