Spesso si dice che la psicoterapia costa troppo.
Chi lo dice parla per ignoranza o perchè ha conosciuto degli psicoterapeuti incapaci.
Cosa vuol dire fare buona psicoterapia?
La psicoterapia non è un paio di scarpe da comprare durante i saldi, che hanno il pregio di essere direttamente osservabili, bensì è un servizio.
Tralasciamo le spese - comunque presenti e non indifferenti - di affitto, formazione e tasse e concentriamoci su quei (pochi) soldi guadagnati che avanzano per ogni seduta.
La psicoterapia è innanzitutto una relazione di cura.
Il paziente è sotto la responsabilità del suo terapeuta.
Il terapeuta può arrivare a conoscere il paziente meglio di chiunque altro, ma inizialmente terapeuta e paziente sono due sconosciuti. E uno sconosciuto può essere anche uno sconosciuto pericoloso per sè stesso e per gli altri. E quando un paziente in cura fa male a se stesso o agli altri, secondo voi chi è fra le prime persone a essere sospettate di aver fatto un cattivo lavoro? Lo psicoterapeuta.
Il terapeuta non rischia solo penalmente o fisicamente. Un paziente che fa male a se stesso o agli altri è sempre un fallimento per chi l'ha preso in cura. Ogni volta che un terapeuta prende in cura un paziente ha un altro rischio da mette in conto: quello del fallimento terapeutico. I rischi non si possono correre sempre a gratis.
La pazienza e l'empatia non sono dei beni infiniti.
Non tutti i pazienti sono facili da ascoltare, alcuni sono noiosi, altri sono insopportabili, altri sono semplicemente più lenti nel fare progressi. Non si può essere pazienti a titolo perennemente gratuito, la pazienza gratis la si dedica al volontariato, al proprio partner, alla famiglia, al rispetto delle leggi, agli amici e allo studio. Gli altri pagano, la storia è piena di filantropi che picchiavano la moglie e abbandonavano le famiglie.
L'empatia è la capacità di farsi carico dei problemi altrui, mettendosi nell'ottica dell'altro per comprenderlo appieno.
Ascoltare la sofferenza, genera sofferenza, a gratis figuriamoci.
Guardacaso, le associazioni di volontariato sono quelle coi lavoratori più stressati!
Un altro punto molto antipatico al profano è il pagamento delle sedute saltate senza preavviso.
Provate a immaginare un centometrista.
Mesi di allenamento, notti insonni, adrenalina, tesnione prima della partenza.
Un'ora prima gli dicono che la gara è annullata.
Pensate ai commercianti che ora sono nella trincea dei saldi.
Pensate a quante volte capita loro il classico cliente infame, di quelli che ti girano per tutto il negozio, mettono a soqquadro i vestiti, fanno un sacco di domande sulla taglia e la marca, e alla fine se ne vanno senza aver comprato niente.
Non pensate sia una cosa che faccia stare male il povero commesso, che magari si è impegnato e alla fine si prende la delusione di un mancato acquiso?
Questo è ciò che succede con la seduta mancata.
E per fortuna il pagamento della seduta saltata è una prassi diffusa.
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