giovedì 24 luglio 2014

Scientificità


La maggior parte degli italiani trova indigeste le materie scientifiche (e io, di certo, se vi fossi stato più ferrato e appassionato, non avrei scelto Psicologia all'Università!), ma il metodo scientifico resta tuttora il metodo migliore per conoscere e modificare la realtà.  Il metodo scientifico è brutalmente riassumibile come una modalità che porta alla creazione di ipotesi e teorie sul mondo, le quali devono essere testate attraverso prove empiriche raccolte mediante un'osservazione sperimentale. Non basta avere un'ipotesi sul mondo, bisogna avere dei dati che la confermino e che abbiano chiaramente dimostrato che non è una semplice opinione.
A questo punto ci troviamo di fronte al tormentone che mi sento spesso dire dal profano medio: la psicologia non è scienza.
Vero.
A detta di matematici e fisici, le uniche scienze vere sono Matematica e Fisica per l'appunto, forse si può aggiungere a tale elenco la Chimica a essere generosi.
Neanche la Medicina tecnicamente è una Scienza , in quanto è una Disciplina che prende a prestito i i contenuti della Matematica, della Fisica e della Chimica.
Cosa vuol dire questo? Che dobbiamo rinunciare a qualunque pretesa di scientificità?
Che, siccome la mia materia non è considerabile come una Scienza pura devo considerarmi parte di un calderone indifferenziato che raccoglie Sociologia, Economia, Biologia, Logopedia, Pedagogia, Filosofia, Omeopatia, Psichiatria, Geologia e Storia?
A questo punto diamoci all'anarchia, iniziamo a seguire metodi approssimativi, a girare con mazze fatte d'osso o darci all'Astrologia! Che è praticamente la stessa cosa.
Con la filosofia del rotto per rotto non si risolve niente, anche grazie a questa filosofia molti psicologi si iscrivono a Scuole di Psicoterapia ridicole, prive di fondamenti scientifici e perfino delle più elementari basi del buonsenso.
Il mondo non è bianco e nero, i bravi medici sanno che non possono essere degli scienziati puri, eppure hanno delle procedure rigorose e, specialmente, efficaci.
La cucina non è una scienza pura, ma poiché per seguire o creare una ricetta dobbiamo prendere in considerazione diversi ingredienti, rispettare specifiche tempistiche e usare particolari procedure in maniera rigorosa per poi verificare l'effettiva riuscita sui piatti e sui palati, possiamo dire che si sta seguendo il metodo scientifico esattamente come lo si segue in un laboratorio. Un bravo cuoco non è uno scienziato, ma ha un metodo di lavoro che farebbe invidia a qualunque fisico sperimentale!
Se un cuoco fa un piatto che non piace a qualcuno, probabilmente è perché ha sbagliato a seguire la ricetta, forse perché è stupido o perché voleva creare qualcosa di nuovo, fallendo; oppure perché è una ricetta che fa effettivamente  schifo e si sono dimenticati di depennare dal libro delle ricette.
La stessa cosa succede con la psicologia.
Esiste qualche psicologo fuori dagli schemi che lavora coi pazienti senza una linea chiara da seguire e magari ha anche successi reali e provati, ma è un lavoro che comporta rischi. La bravura del terapeuta è un punto fondamentale, ma bisogna avere un metodo di tipo scientifico, basato sulla verifica delle proprie ipotesi mediante i dati reali. E bisogna trasmetterlo al proprio paziente, anche se odia la matematica e la fisica dai tempi delle superiori, perché la terapia è e sempre sarà, un lavoro in due.

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