mercoledì 16 luglio 2014

Depressione VS tristezza

Uno dei grossi handicap che ha la Psicologia nei confronti delle scienze pure come Matematica e Fisica è che queste ultime vengono spiegate prevalentemente mediante formule matematiche, mentre la Psicologia prevalentemente attraverso il linguaggio comune.
E il linguaggio comune, essendo usato fin dai primi anni di vita, è un linguaggio che subisce spesso distorsioni e fraintendimenti, anche grossolani. Abbiamo parlato di quanto la depressione sia un Disturbo assai frequente e diffuso e tale termine fa parte del nostro vocabolario a tal punto che è pressoché impossibile trovare una persona che non sappia neanche superficialmente cosa voglia dire depressione. Purtroppo, in questi casi l'uso porta anche all'abuso. Spesso sentiamo persone che definiscono altri o se stessi come depressi, magari quando si parla di un periodo difficile e sono un po' tristi; sentiamo alla radio di padri che ammazzano mogli e figli e poi si ammazzano perché erano depressi.
Questa è un'imprecisione non da poco.
La tristezza è un'emozione; l'aggressività rivolta ad altri o se stessi è un comportamento; la depressione è un insieme di sintomi, che comprende in primo luogo sentimenti di tristezza intensi e frequenti, ma anche 1 o più sintomi quali mancanza o eccesso di sonno, rallentamento psicomotorio, perdita o scarso controllo dell'appetito, perdita di interessi sociali, lavorativi, ricreativi e sessuali e, fra le varie cose, anche le idee di morte o di comportamenti suicidari.
Non tutti i depressi si tolgono la vita, anche se è un comportamento frequente lo è anche in altri disturbi psicologici.
Dare del depresso a una persona che sta solo attraversando un periodo di tristezza reattivo a una certa esperienza può essere problematico. Potrebbe convincersi di essere depresso per davvero, magari diventandolo. Oppure ci troviamo di fronte a un Disturbo di Personalità, per esempio istrionico. L'istrionico manifesta la proprio tristezza in maniera plateale, frequente e intensa, ma non credete di poterlo consolare e poi andarvene per i fatti vostri, visto che lo scopo dell'istrionico non è tanto quello di stare bene, quanto quello di avere una persona a lui vicina h 24, e state certi che se lo consolate per la sua presunta depressione troverà un altra cosa di cui lamentarsi.
Bisogna sempre stare attenti a utilizzare certe parole, perché definire una persona come depressa equivale a darle una diagnosi che, sia in caso sia data da professionisti sia che sia data da dilettanti, costringe l'individuo che la riceve a un particolare ruolo nella relazione che, specie se poggia su una valutazione sbagliata, può creare un sacco di danni.
Anche Hitler era un sacco triste poco prima di spararsi nel suo bunker, ma definire Hitler un depresso mi sembrerebbe davvero eccessivo!

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