lunedì 1 dicembre 2014

Schemi depressogeni

Gli schemi sono strutture interne con le quali elaboriamo e immagazziniamo le informazioni del mondo che ci circonda. Gli schemi possono essere di complessità e profondità diversa, andando dai più semplici, che implicano un oggetto e gli scopi per cui è utilizzato (la briscola è un gioco di carte che permette a una o più persone di svagarsi) a quelli più complessi e nucleari (sono una persona buona/indegna/incapace/capace etc...).
Gli schemi comprendono più elementi e maggiore è la complessità dello schema, maggiori sono le relazioni che ci sono fra i loro elementi.
I depressi si differenziano dai soggetti normali per un paio di motivi:
- hanno schemi più complessi, i cui elementi sono più correlati fra loro
- hanno elementi, all'interno dei loro schemi, più sensibili, ovvero basta poco perché venga evidenziata una problematicità in un elemento
- hanno una forte componente di astrazione, ovvero non si limitano ad elementi superficiali
Da una parte i depressi hanno una lettura del mondo più raffinata, più complessa, più sensibile, d'altra parte questa lettura è spesso parziale e assolutistica.
I loro schemi sono complessi, ma rigidi.
Mentre il soggetto normale ha la capacità di separare alcuni di quegli schemi (posso essere un professionista eccellente, ma avere una vita privata solitaria), il soggetto depresso non ce la fa (devo per forza eccellere in entrambi i campi se non voglio sentirmi un fallito).
Il soggetto normale non si preoccupa se vi sono aree problematiche nella sua vita, a meno che la problematica non sia urgente e vistosa; il soggetto depresso se ne preoccupa subito, il che lo porta a essere spesso più guardingo ed efficiente, a migliorarsi. Tuttavia, se basta poco per metterlo sull'allerta o spronarlo a migliorare, ci vuole tanto perché si possa sentire soddisfatto di se stesso (se rischio di perdere mille euro sono un cretino, se ne guadagno mille ci faccio poco, visto il costo della vita).
Il depresso è poco superficiale, tuttavia arriva a generalizzare impropriamente alcune informazioni. Può perdere il lavoro e vederlo come indice di scarsa capacità...senza però considerare tutti gli elementi contestuali che dovrebbero normalizzare una situazione simile, come la disoccupazione diffusa, il fatto di avere una preparazione che all'inizio porta a lavori precari e/o poco retribuiti, il fatto di aver avuto impedimenti fisici, psicologici o familiari che l'hanno portato a non dare il meglio.

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