lunedì 19 ottobre 2015

Scopi e antiscopi

Riporto una bella filastrocca trovata sul web

C’era una mamma, una madre madrona,
la mano a saetta, la voce che tuona.
Più che un bambino voleva un soldato...

Ma poi crebbe un hippie tutto arruffato.


C’era una mamma, un po’ mamma e un po’ chioccia,
di libertà ne lasciava una goccia,
le nacque una bimba paracadutista
adesso è una stuntman professionista.


C’era una mamma vegana e pittrice,
viveva di tofu col figlio, felice.
“quanti bei posti dipingerai?”
Ma invece il suo Adolfo guidò il Terzo Reich.


 Filastrocca del figlio perfetto
Scolpito, pensato come un angioletto
Tu lo volevi un po’ simile a te
e invece “sorpresa!” decide da sé.


C’era una mamma, femminista di razza,
mutande bruciate e tette giù in piazza,
ma ebbe una figlia, un clone di barbie
che va da Intimissimi e spende i miliardi.


C’era una mamma ingessata e ingegnera
sinapsi a quadretti, compita ed austera,
ma il figlio non legge ogni giorno i listini
compila gli oroscopi, descrive destini.


C’era una mamma Bocca di Rosa,
si dice puttana, io dico sciantosa,
il figlio giurò per la castità,
un frate trappista, in povertà.


C’era una mamma, una santa, una suora,
conosce l’amore, ma il piacere lo ignora,
crebbe un bambino, un chierichetto,
fa il pornoattore, un artista del letto.


 Filastrocca del figlio perfetto
Scolpito, pensato come un angioletto
Tu lo volevi un po’ simile a te
e invece “sorpresa!” decide da sé.

Filastrocca della mamma imperfetta.
La mamma perfetta un figlio lo accetta


In questo stralcio tragicomicamente realistico vediamo quanto la famiglia d'origine imponga valori culturali, morali, di stile di vita. Tali valori, inseriti a forza nella mente dei poveri bambini cresciuti in tali famiglie diventano scopi di vita. Lo scopo di vita è ciò che, una volta raggiunto, ci dà emozioni positive, di gioia, di soddisfazione ed euforia durante la sua realizzazione, che da piccoli riceviamo da un genitore emotivamente capace e che da adulti, una volta interiorizzate tali emozioni, diamo a noi stessi.
Lo scopo ha il suo opposto in negativo, l'antiscopo, se lo scopo è ciò che vogliamo raggiungere, l'antiscopo è ciò che vogliamo a tutti i costi evitare.
L'antiscopo non è semplicemente l'opposto dello scopo, è qualcosa di più terrifico.
Il bambino soldato che deve seguire la mamma sergente di ferro è un bambino che se adotta i valori di obbedienza ed efficienza di mamma riceverà da lei approvazioni e amore (nei limiti dell'affetto che può dimostrare una madre sergentessa!). Ma se viene meno a questi ferrei ordini subisce quello che per qualunque bambino non è semplicemente spiacevole, è qualcosa di terribile: la perdita dell'amore materno che, per un bambino piccolo che non può prendersi cura di se stesso, equivale in termini evoluzionistici alla morte.
La mamma sergentessa non ha cresciuto il proprio piccolo in termini di scopi da raggiungere, ma di antiscopi da evitare, probabilmente il più delle volte non gli ha dato una carezza quando faceva i compiti o metteva a  posto la cameretta. La mamma sergentessa ha cresciuto il proprio bambino dicendogli che se avesse marinato i compiti o lasciato disordine in casa avrebbe subito punizioni e sguardi sprezzanti. Ogni volta che il bambino faceva quello che gli aveva detto mamma non era felice perché così otteneva uno sputo di complimento o un bacino, si rendeva semplicemente conto che per quel giorno l'aveva sfangata, ma che quello dopo avrebbe di nuovo dovuto fare il bravo per evitare di farsi dire che era un bambino cattivo. O peggio.
Chi cerca di allontanarsi dagli antiscopi (vale con l'esempio della mamma soldato, ma anche per quella hippie, la bigotta o l'ingegnera) invece di perseguire gli scopi non è mai felice, perché mentre il raggiungimento dello scopo ci dà soddisfazione, rilascia endorfine e ci permette un attimo di compiaciuta pausa prima di rimetterci in viaggio verso il raggiungimento del prossimo obiettivo, la fuga dall'antiscopo può durare per tutta la vita, senza pause, senza regola dello stop.
Perché i figli di tutte queste mamme inadeguate hanno deciso di diventare il loro opposto?
La risposta secondo la quale l'hanno fatto perché erano delle donne per loro insopportabili è troppo semplice, anche perché spesso i bambini non sono in grado di disprezzare una madre che, per quanto inadatta, è sempre la loro figura materna.
Forse hanno scelto di fare del loro antiscopo uno scopo, almeno in questo modo possono dire di aver raggiunto qualcosa.

 

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