mercoledì 11 novembre 2015

Minions: un disturbo di personalità dipendente

I Minions sono un esempio di disturbo di personalità puro, privo di altri disturbi di personalità in comorbilità.
I minions sono degli esserini goffi quanto comici che hanno deciso di dedicare le loro esistenze al servizio di personalità votate al male.
In realtà questi personaggi non hanno un'indole malvagia.
I minions sono piccoli, poco svegli, poco dotati. Hanno concluso di essere troppo deboli per sopravvivere da soli e che quindi da soli saranno spacciati. In base a questa credenza nucleare disfunzionale alla base della loro personalità  sono attratti dalle personalità forti, avendo concluso che solo i grandi cattivi del mondo siano in grado di avere una personalità forte e degna di comandarli e proteggerli.
In questo loro ragionamento notiamo subito una credenza non pienamente razionale, dove hanno concluso in maniera approssimativa che vi sia un'equivalenza fra la cattiveria e la capacità di sapersi comportare in maniera decisa.
Cattivo è il contrario di buono.
Debole è il contrario di forte.
I minions hanno probabilmente conosciuto un paio di personaggi noti per essere buoni, ma anche deboli e hanno generalizzato quest'equivalenza a tutte le persone buone (e quindi anche deboli secondo loro), illudendosi che tutte le persone cattive siano forti. In base a tale ragionamento sono da sempre alla ricerca del più cattivo.
Il disturbo dipendente di personalità, sentendosi perduto da solo, non può vivere in solitudine e si aggrappa a chiunque (in questo i minions, almeno, hanno fatto un ragionamento apparentemente sensato, sperando di trovare il più cattivo e forte di tutti). Una volta che si è legato non si stacca più, potrebbe restare legato alla figura accudente (o che si spera sia accudente) per sempre se fosse per lui, vi resta attaccato anche quando questa figura inizia a perdere colpi o a sfruttarlo in maniera assolutamente  intollerabile per qualcun altro. Rientrano in quest'ambito i partner dipendenti affettivi, di quelli che non lascerebbero mai la dolce metà, nemmeno di fronte al tradimento di quest'ultima, che porranno fine alla relazione solo se sarà l'altro a lasciarli, mai loro a lasciare lui o lei; rientrano in quest'ambito le figure gregarie sul lavoro, coloro che sono perennemente legati a superiori in rapporti di lavoro privi di pro e pieni di contro; se per caso un lavoratore simile dovesse avere un avanzamento di carriera crollerebbe, perché dopo anni di lavoro sotto padrone non sono più in grado di prendere responsabilità, nemmeno la più piccola. I soggetti con questo disturbo sono estremamente obbedienti per paura di contraddire l'altro e essere abbandonati da esso, ma anche potentemente inibiti, perché non abituati a prendere iniziativa. La loro passività può essere esasperante per individui che, come loro, hanno bisogno di una guida, ma estremamente piacevole per individui abituati a prevaricare l'altro che, di fronte a una situazione simile, è come se andassero a rubare le caramelle a un bambino. Attività degna, per l'appunto, di un supercattivo! Il disturbo dipendente, da bravo disturbo di personalità, è un disturbo pervasivo che può perdurare in maniera solida fino alla morte, salvo terapie o relazioni di coppia sane che riescano a incrinare questa struttura personologica. Non sempre una modalità dipendente e passiva può essere ricondotta a una personalità di quel tipo. Anche un soggetta narcisista o border può mostrare in alcuni casi un'estrema passività e dipendenza ma, a differenza dell'altro, può virare in alcune occasioni. Mentre il disturbo dipendente di personalità può chiudere un occhio di fronte a praticamente qualunque ingiustizia da parte del suo dominante designato, gli altri due possono subire per anni, bloccati in rapporti inaffidabili per ragioni di amabilità o paura dell'abbandono...per poi esplodere e rivoltarsi di fronte all'ennesimo torto subito, magari tirando fuori la rabbia sedata delle ingiustizie fino a quel momento accumulate.

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