La fiaba del brutto anatroccolo ha un significato noto a tutti quelli che la conoscono: il brutto anatroccolo da piccolo è sbeffeggiato e attaccato, da grande diventerà un bellissimo cigno.
Il cigno da piccolo vive la sofferenza di chi è perseguitato per la sua diversità, da grande dimentica completamente questa sofferenza iniziale, perché si ritrova a essere dalla parte dei migliori, non più degli ultimi. Viene trasmesso un insegnamento pericoloso. L'essere diversi, come nel caso del brutto anatroccolo, è qualcosa di inaccettabile. I cigni sono animali maestosi, non certo noti per essere mansueti, né umili, né innocui. Il cigno segue un percorso di crescita simile a quello che affrontano molti pazienti affetti da disturbo di personalità. Un'infanzia di maltrattamenti e svalutazioni, che costituiscono un sé debole e fragile, insicuro. Quando poi il mondo, quasi per miracolo, cambia, questo soggetto dimentica la propria sofferenza e arriverà probabilmente a comportarsi come coloro che lo maltrattavano da piccino. L'insegnamento di questa fiaba da questo punto di vista è diseducativo. Chiunque prima o poi riuscirà a essere il migliore in qualcosa, essere diversi significa semplicemente che ci sono delle qualità che ancora non sono state riconosciute, qualità che in un qualche modo arriveranno prima o poi a essere notate. Non si riesce ad accettare il fatto che essere diversi significhi semplicemente essere diversi e che si possa vivere anche senza il bisogno di essere superiori agli altri.
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