giovedì 31 agosto 2017

Casualità vs. causalità


Di fronte agli eventi della vita proviamo emozioni negative o positive, spesso seguite dalle azioni che ne conseguono. Le persone non provano tutte le stesse emozioni perché gli eventi - oggettivi - sono valutati soggettivamente. La valutazione soggettiva non discrimina semplicemente se qualcosa che abbiamo di fronte è bello o brutto, ma ci porta anche a far risalire a PERCHÈ quell'evento si è verificato.
Possiamo essere rammaricati per una perdita importante, ma la nostra tristezza si trasforma in rabbia se pensiamo che sia dovuta a qualcosa o qualcuno.
La mente è un sistema risolutore di problemi e i problemi si risolvono spesso semplificandoli.
La casualità spaventa, non riusciamo a tollerare facilmente che le cose, anche quelle importanti, succedano per caso.
Molto più facile ricondurre la responsabilità degli eventi negativi a un soggetto preciso.
Sapere che è sempre qualcuno che peggiora la nostra vita è spesso una comoda bugia.
Attenua la nostra angoscia rispetto al prendere atto che molte cose nel mondo succedono per caso e sono quindi al di fuori del nostro controllo; ci deresponsabilizza, in quanto le brutture della nostra vita non sono attribuibili a noi, ma agli altri; sposta la nostra attenzione, in quanto siamo più presi dall'attaccare l'altro piuttosto che a migliorare noi stessi.
Naturalmente vale anche il discorso contrario, dove attribuire qualunque cosa al caso ci porta a sottovalutare quanto noi e gli altri possiamo influenzare la nostra vita.
Un primo passo per evitare errori, o almeno per imparare da essi, consiste proprio nel capire quando un evento è generato dal caso e quando noi e/o gli altri ne siamo responsabili.
Spesso rifacciamo gli stessi errori perché non avevamo ben capito questo famoso perché abbiamo messo da parte qualche domanda in più che sarebbe stata utile per capire cosa ci ha portato a qualcosa di negativo.


Nessun commento:

Posta un commento