domenica 17 novembre 2019

Joker

Finalmente ho visto Joker.
Il film evita di mettersi sullo stesso piano degli altri 2 Joker di Burton e Nolan, per evitare il confronto fra i relativi attori, facendo in modo che siano interpretazioni non confrontabili perché rappresentano Joker di diverso tipo. Il Joker di questo film è una figura tragica, depressa, con una malattia neurologica (realmente esistente) che lo porta a ridere in modo incontrollato, un significativo svantaggio culturale (non il Joker colto di Burton, né quello dal passato ermetico di Nolan) e aspetti francamente psicotici.
La risata di Joker qui è un capolavoro, perché ha un lievissimo accenno di reale divertimento, ma cede spazio a un profondo dolore e angoscia del personaggio, angoscia che ho onestamente percepito durante l'intero film. Le proteste e le critiche al film non hanno senso se puntano al fatto che giustifica e istiga la violenza. La violenza di Joker non è giustificabile, è oltremodo eccessiva. La cosa che spaventa di questo film è che un individuo può arrivare a simili livelli di violenza se nasce in una città piena di degrado, diseguaglianze e assenza di servizi sociosanitari minimamente come la Gotham che viene qui descritta. Joker fa innanzitutto pena per la vita che gli è capitata, ma non possiamo dire che lui è un eroe che si ribella, piuttosto possiamo dire che una società iniqua, se non cambiata in meglio ha una possibilità bassa, ma comunque significativa di produrre individui come lui. Ed è questo che dovrebbe far paura: non il fatto che un film rischi di farci diventare violenti, ma il fatto che sia la società rappresentata nel film - non troppo diversa dalla nostra - a farci diventare violenti!

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