Facciamo qualche proiezione futura, per quanto forse esagerata. Quando sarà tutto finito (perché sicuramente finirà, aldilà degli attuali catastrofismi) il mondo sarà cambiato: a livello economico, di abitudini, ambientale e tanto altro. Cosa potrebbe cambiare a livello psicologico? Le sue capacità e interessi interpersonali. L'uomo è un animale sociale, in compagnia sta meglio e fa anche grandi cose. Tuttavia questo virus colpisce proprio questo aspetto della vita psicologica, colpendo i grandi assembramenti di persone. Sicuramente il bisogno di affiliazione prima del COVID-19 aveva raggiunto vette eccesive, portando persone a desiderare la compagnia a tutti i costi, cercando anche quella di persone spiacevoli e nocive. In questo momenti chi non sa fare a meno della movida rischia la propra incolumità e mette amche rischio gli altri, facendo poi a sua volta da vettore di contagio. Fra le persone che invece si sono (giustamente) chiuse in casa ci sono molti che, abituati a una socialità parossistica rischiano il tracollo. Prima la società ci incoraggiava alla socialità, perché chi esce fa girare l'economia, mette allegria, si integra socialmente, la società prima descriveva come disadattati i solitari. Ora il messaggio è diverso. I solitari più gravi erano stati definiti con termini clinici quali schizoidi o hikikomori, ora verranno considerati diversamente, visto che hanno la modalità in assoluto più funzionale, non prendono malattie contagiose, non le attaccano agli altri, non perdono il controllo per la fame d'aria e di compagnia e tanto la loro vita sociale non rilancerà un'economia temporaneamente morta. Il solitario ora vince e la sua funzionalità inedità potrebbe anche cambiare il modo in cui la società lo percepisce come integrato o meno. Chissà, se questa mandemia e i suoi strascichi dureranno più di 10 anni alla prossima edizione del DSM il disturbo di Personalità schizoide potrebbe addirittura sparire in quanto ormai integrato e funzionale per la società...
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