Il recente telefilm Netflix riprende la vecchia saga di Karate Kid, descrivendo le vicissitudini dei personaggi principali del primo celebre film, il giovane ragazzo di provincia Daniel La Russo e il tronfio campione di karate californiano Johnny Lawrence. Il telefilm inizia col secondo, l'antagonista antipatico e bulletto del primo film la cui personalità e passato vengono stavolta descritti nel dettaglio. Il quasi 60enne Lawrence è un uomo frustrato, scontroso e alcolista, un disadattato che vive ancora negli anni 80-90 e ha gusti e un linguaggio retrò, vivendo nel passato perché legato alle vecchie glorie della giovinezza. Vecchie glorie che, a detta tutta, si sono fiondamentalmente infrante con la sconfitta del primo film. Lawrence, ancora affezionato alla sua vecchia scuola di karate, decide di improvvisarsi e reinventarsi come sensei di questa scuola da rifondare, il Cobra Kai appunto, una scuola che, in maniera non molto filosofica, si basa su forza, spietatezza e spirito competitivo. Lawrence ha forti tratti da narcisista, sprezzante, a modo suo ambizioso, poco empatico; si delinea anche un passato e un presente che rispecchiano il modo narcisistico: un padre assente, un patrigno screditante, una madre debole, rifiutato dal primo amore e con una ex moglie inadatta che cresce un figlio che lo odia. Entra poi in scena il vecchio rivale Daniel La Russo, un uomo invece affermato e avviato, che inizialmente sembra soddisfatto della propria vita e anche cordiale nei suoi confronti. Ma emergono crepe anche in questo quadro. La Russo viene a sapere del progetto - un po' infantile e disorganizzato, ma nei fatti innocuo - di Lawrence di fondare la vecchia scuola di karate e non lo accetta, inizia a mettergli i bastoni fra le ruote. Si invertono le parti, il bullizzato diventa bullo. Le rispettive personalità, che li hanno visti rivali sul ring e in amore, li mettono in una simmetria antagonista.
SPOILER FINO A FINE PRIMA STAGIONE!!
Lawrence e La Russo sono più simili di quanto vogliano ammettere e a tratti vedono i punti in comune che hanno. Entrambi non hanno avuto una figura paterna, hanno avuto delle madri in un modo o nell'altro inadatte perché troppo prese dalle loro esigenze; hanno reivestito il loro affetto filiale in una figura paterna surrogata, che erano i loro sensei; hanno cercato di ricreare un rapporto padre-figlio con i loro figli attraverso il karate, che però non si è rivelato convincente, ripiegando entrambi su altri allievi-amici-figli, Lawrence allena il suo giovane vicino di casa, La Russo allena il figlio del rivale. Anche La Russo continua a essere intrappolato nel suo passato, anche se è indubbiamente meglio adattato, anche se è un uomo avviato, anche se ha una moglie bella, decisa e saggia (per quanto non sia la stessa del primo film). Emergono anche le insoddisfazioni della sua vita, di un uomo apparentemente pienamente realizzato. Che però non sa accontentarsi, arrivando a calpestare il suo rivale e tutti quelli che gli stanno vicino e a utilizzare mezzi scorretti.
Nessun commento:
Posta un commento