lunedì 4 maggio 2015

La comorbilità

In medicina il termine comorbilità sta a indicare la presenza di più patologie nello stesso individuo.
A volte queste patologie sono collegate, quindi curando una delle due si riesce a curare l'altra, visto che possono essere causate dal malfunzionamento dello stesso organo.
A volte no, ci sono 2 distinte diagnosi per due distinti disturbi e 2 distinte prognosi, sperando che al curare dell'una non si faccia peggiorare l'altra.
Funziona così anche nell'ambito della Salute mentale. Peccato che sia tutto  più difficile, visto che la Medicina basata su prove di efficacia ha una tradizione con anni e anni di vantaggio rispetto alla Psichiatria e la Psicoterapia.
Un esempio tipico di comorbilità è quella fra Ansia e Depressione. Anche se sono disturbi con alla base funzioni opposte del sistema neurovegetativo (sistema simpatico vs. sistema parasimpatico) è assai frequente che si trovi un paziente che è sia ansioso che depresso. Magari è ansioso e, sentendosi fragile, si deprime, magari è depresso e sentendosi poco capace sente di avere poche risorse per affrontare il mondo e va in ansia.
E questa è quella facile!
Ci sono 4 situazioni dove è frequente la comorbilità
- Quando c'è di mezzo anche un disturbo di personalità = Il disturbo di personalità è una modalità fissa con la quale l'individuo si interfaccia rigidamente con il mondo. Spesso a causa di questa modalità sono associati disturbi dell'umore, disturbi d'ansia, disturbi da uso di sostanze. Il professionista che si ritrova di fronte a una situazione simile può trattare i disturbi conseguenti a quello di personalità, ma il problema alla base persiste. Possiamo trattare con successo l'ansia, ma a quel punto ci troveremo a breve di fronte a un disturbo dell'umore
- Quando è in corso un attacco maniacale = Un paziente bipolare I, solitamente adeguato nel periodo eutimico può fare quasi qualunque cosa sotto botta maniacale. Può compiere atti antisociali, può abusare di sostanze, può avere episodi psicotici, può avere attacchi di panico che si sovrappongono all'iperattivazione della fase maniacale.
- Quando il sistema diagnostico esplica i suoi limiti = A mio personalissimo avviso ci sono aree tuttora oscure e chiacchierate nell'ambito della Salute Mentale e dei disturbi. Spesso le classificazioni non riescono a descrivere bene la soggettività dell'individuo sofferente e fioccano diagnosi diverse per cercare malamente di descriverlo. Questo si verifica con i  disturbi dell'alimentazione o da abuso di sostanze, dove è assai raro che vi sia un soggetto che può essere definito come unicamente sofferente di quel disturbo
- Quando il professionista della Salute Mentale non sa che pesci pigliare = molti pazienti disorientano o spaventano. È tragico dirlo, ma spesso la comorbilità è un modo per caricare il paziente problematico o per definirlo come pericoloso o per giustificare il fatto che non si riesce a farlo migliorare o per aiutarlo tramite pensioni di invalidità.




Nessun commento:

Posta un commento