mercoledì 6 gennaio 2016

Chicago: un esempio di disturbo istrionico di personalità.

Chicago parla della storia di Roxie Hart, una ragazza un po' sempliciotta che vorrebbe fare la ballerina, la quale si ritrova a essere accusata di omicidio.
Per riuscire a scagionarla, l'anonimo ma premuroso marito Amos ingaggia il bravissimo e spregiudicato avvocato Billy Flinn. Quest'ultimo è un eccellente oratore, ma non solo. Lo scopo dell'avvocato non è solo quello di scagionare la propria cliente, ma anche quello di fare in modo che Roxie diventi una celebrità da dietro le sbarre, riuscendo a fare notizia grazie alla sua storia e a procacciarsi sostenitori che l'appoggino moralmente e anche economicamente, dando a Roxie i soldi che le permettano di pagare a sua volta Billy.
Il tema centrale e totalizzante di questo musical è anche il tema centrale della personalità istrionica: l'apparire.
Bisogna apparire a tutti i costi, anche se si mente, anche se si usa il proprio corpo per sedurre e manipolare il prossimo, anche se si va contro la legge, anche se si fa male a chi ci sta intorno, anche se rischiamo la vita, la libertà o che qualcuno abbia verso di noi una pessima opinione.
A nessuno importa cosa sia giusto, a nessuno importa quale sia la verità.
Roxie sogna di essere una ballerina, una professione inevitabilmente legata al mettersi in mostra, è disposta a tutto pur di realizzare questo sogno, è disposta a sacrificarsi, a mentire, a manipolare, a tradire il proprio marito, a uccidere.
In opposizione a Roxie vediamo il povero marito Amos, che rappresenta il suo opposto, tutto chò che lei vuole evitare. Amos è buono, è dolce, onesto, incapace di mentire e completamente ignorato da qualunque persona lo circondi.
Roxie è finita sotto processo per la sua estrema voglia di mettersi in mostra, cercando di perseguire un sogno infantile senza avere risorse reali per realizzarlo. Roxie è spregiudicata e manipolativa, ma troppo poco scaltra dispersiva per farcela senza il suo avvocato. Una volta sotto processo Billy la incoraggia a utilizzare l'unica strategia che conosce: quella del fare di tutto purchè ci sia un pubblico che la segue, che la appoggia, che la foraggia, che la scagiona durante il processo e che la seguirà una volta finito. Roxie, già da dietro le sbarre, sogna a occhi aperti un pubblico che la segue, che la gratifica e la fa uscire dall'anonimato. Una volta finito il processo si ritroverà a far parte della gente comune e, pur di ritrovare la sensazione di avere addosso gli occhi di tutti, scende a patti con la nemica che la stava per incastrare.


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