Forti e soli.
Numerosi correnti psicologiche vedono le persone dipendenti dagli altri come maggiormente vulnerabili rispetto ai disturbi d'ansia e dell'umore.
Ciò è per certi aspetti vero.
La dipendenza degli altri ci spinge a fare meno affidamento sulle risorse interne, appoggiandoci a volte interamente sull'altro.
E gli altri non sono perennemente al nostro servizio, non sono controllabili in quanto altri da noi.
Oltretutto vi sono molti studi che dimostrano che un attaccamento insicuro porta l'individuo a sentirsi debole e incapace, portando a ricercare insistentemente l'altro e a sentirsi insicuro quando non è a portata.
D'altra parte non è detto che chi fa sempre tutto da solo sia immune da tali problematiche.
Molte scuole e correnti di pensiero spingono il soggetto verso l'autosufficienza a tutti i costi, ma questo spesso altro non è che un riflesso di un mondo sempre più individualista e narcisista.
Molti individui che danno un eccessivo valore all'indipendenza finiscono per avere attacchi di panico al pari dei più incalliti mammoni, soffrendo anche più di loro, perché la difficoltà significa aver bisogno dell'altro e aver bisogno dell'altro significa debolezza.
Ci vuole equilibrio, perché chi è abituato a fare tutto da solo e a reggersi solo sulle proprie gambe non ritiene gli altri sufficientemente affidabili e si sforza di fare a meno di loro, anche quando potrebbero dargli una mano. Sentendosi così meno in grado di farcela e quindi più vulnerabile
Oltretutto il forte e solo dimentica che la sua autarchia va contro l'innato bisogno di affiliazione degli esseri umani, in quanto animali sociali.
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