La conoscenza si basa sul dubbio, caratteristica dello spirito critico e razionale.
Il dubbio ci permette di non prendere mai niente per buono senza prove, ci aiuta a evitare di fare errori, di prendere fregature, ci fa fare grandissime cose.
Ma non possiamo stare sempre all'erta, non possiamo stare sempre a verificare e falsificare ipotesi.
Chi non accetta niente per vero è una persona ipervigile, scontrosa, musona.
Ogni tanto la nostra mente ha bisogno di riposarsi.
Ogni tanto dobbiamo abbassare la guardia, specie se è per qualcosa che ci piace.
L'uomo è l'unico animale che ha bisogno di credere in qualcosa, di credere ciecamente, senza bisogno di stare lì a verificare se quanto vede e sente è vero.
L'uomo ha bisogno di fede.
Ma non parliamo per forza di religione.
Si può credere in qualunque cosa, in una squadra, in un hobby, in una persona, in uno stile di vita.
Credere significa accettare incondizionatamente, significa essere ciechi ai difetti, alle contraddizioni di quel qualcosa.
Significa rilassarsi ed essere ogni tanto felici a costo zero.
Il clinico non deve per forza smontare tutte le credenze della persona, alcune cose in cui credono le persone, per quanto insensate agli occhi degli altri, sono importanti.
E a meno che non arrivino a livelli dannosi per la persona stessa o che non la porti a imporre alle altre persone è bene che questa fede sa lasciata lì, intatta.
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