giovedì 3 novembre 2016

Evitamento e ipercompensazione

Abbiamo visto come, in caso di schemi patologici troppo potenti, lo schema stesso venga confermato attraverso il meccanismo di resa allo schema, che rende lo schema resistente al cambiamento a acuisce la sofferenza della persona. La resa è uno schema perverso e violento, che porta all'autosabotaggio continuo, portando la persona a rivivere il suo schema di sofferenza perché è lesi stessa a crearne ogni volta le condizioni della sua realizzazione. Se abbiamo paura di fallire facciamo più spesso stupidaggini, se abbiamo paura di essere criticati,  abusati o abbandonati scegliamo proprio le persone che arriveranno a confermare tale nostra paura o le mettiamo nelle condizioni per farlo. Ma lo schema non si conferma solo mediante questo meccanismo, che è il più diretto e palese. Possiamo sotto stare a uno schema perché non ci siamo mai messi nelle condizioni per verificarlo. Se abbiamo paura di non piacere e ci isoliamo non sapremo mai se siamo davvero così spiacevoli. Vi è poi l'ipercompensazione, che è un tipo particolare di evitamento. L'ipercompensazione c'è quando, per evitare di incappare nello schema temuto, ci comportiamo all'opposto. Se abbiamo paura di fallire non ci sabotiamo come nel caso della resa, non evitiamo le responsabilità come con l'evitamento, ma ci impegnamo in tutti i modi per evitare qualunque tipo di fallimento. O, cosa più facile, giochiamo in attacco. Criticare gli altri prima che possano criticare noi o abusare invece di essere abusati.

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