In un ottica evoluzionistica il soggetto che vuole avere più chances di sopravvivenza e di diffusione dei propri geni tramite la prole che genererà deve puntare all'adattamento.
Nei disturbi psicologici, in particolare in quelli di personalità, vi è un inversione fra la propria realtà interna e quella esterna: il mondo che mi circonda dovrebbe adattarsi a come vorrei io che fosse, non il contrario. Chi spera e pretende ciò fa come il personaggio della barzelletta che sta guidando contromano e ritiene che siano tutti gli altri ad essere contromano, non lui.
Il maggior livello di inadeguatezza lo si vede quando vi sono soggetti che non solo non condividono il fatto che il mondo la pensi diversamente da loro, ma che si aspettano che arriverà un giorno in cui, senza che loro si impegnino minimamente,il mondo cambierà dando loro finalmente ragione.
È un'attesa miracolistica e totalmente disadattiva, francamente psicotica.
Un livello meno compromesso è quando la persona, non accettando un mondo cui non si vuole adattare, inizia ad attuare una serie di manovre, più o meno pervasive e violente per tenere sotto controllo il mondo e le persone che lo popolano.
È una scelta dove la persona, magari trovando giustificazioni ideologiche e razionali, più o meno condivisibili, attua un controlloe in maniera più o meno esplicita.
Quando tale richiesta è esplicita tale controllo è chiaro, sempre soggetto a una mancanza di voglia di adattarsi, ma almeno fa parte di un gioco a carte scoperte.
Quando la richiesta è non chiara si entra nell'ambito della manipolazione e qui si apre un mondo molto più variegato.
Mentre rispetto a una pretesa esplicita, per quanto irritante, abbiamo la possibilità di dire di no e di subirne le conseguenze, rispetto alla manipolazione giochiamo contro richieste subdole, perverse, nel senso che ci troviamo di fronte a una comunicazione obliqua, non chiara, indiretta e che segue vie diverse da quelle che dichiara.
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