sabato 10 febbraio 2018

Il bivio di Icaro

Secondo la leggenda Dedalo fuggì insieme al figlio Icaro dal labirinto in cui era stato rinchiuso via aria, costruendo ali fatte di piume d'uccello e cera. Essendo la cera un materiale fragile che si poteva sciogliere se esposto troppo a lungo al calore del sole, raccomandò al figlio di non volare troppo alto. Icaro non lo volle ascoltare, pertanto volò più in alto del padre, preso dall'euforia del volo e dalla bellezza del sole, cosa che portò le ali a staccarsi e alla rovinosa caduta.
Icaro si trova di fronte a una scelta apparentemente facile: una vita in libertà da un parte e la morte dall'altra.
In realtà la scelta per lui non appare poi così facile.
Sopravvivere è sicuramente una scelta più che allettante, ma per farlo Icaro deve volare basso e perdere la magnificenza del sole e la sensazione inebriante di volare del volare il più a lungo e più in alto possibile.
Lo stile di Icaro è simile a quello di molti pazienti narcisisti.
Icaro non si focalizza tanto su ciò che guadagnerebbe ascoltando le sagge parole del padre, ovvero di sopravvivere in libertà, ma visualizza ciò che si dovrebbe perdere se dovesse volare basso.
Perdere quell'immane senso di libertà e inebriante senso di onnipotenza, di importanza, del prestigio che metaforicamente viene rappresentato dall'andare verso il sole.
Il paradosso del narcisismo e di molti altri disturbi di personalità è l'incapacità di scegliere, più precisamente di scegliere il male minore, che comporta in ogni caso una rinuncia intollerabile.

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